AQUA WELLNESS  - Mangiar bene
I consigli della Nutrizionista Alessandra Romano

La Stagionalità delle verdure
Nell’antichità si poneva una grande attenzione ai prodotti che offriva la terra e si faceva di tutto per ottenerne il massimo potenziale.

Si conoscevano i vari periodi di semina e di raccolta, i terreni più fertili per una determinata piantagione e le esposizioni migliori agli agenti atmosferici. Oggi, invece, non si dà più importanza alla stagionalità degli alimenti. Ciò deriva dal fatto che ci nutriamo per lo più di prodotti coltivati in serre e importati da paesi esotici. Ne deriva che si può mangiare qualunque frutto o verdura durante tutto l’anno, senza però tener presente che gli alimenti coltivati fuori stagione hanno una scarsa qualità nutritiva, costi molto più elevati e che portano ad assumere, insieme a essi anche sostanze chimiche, quali conservanti e pesticidi. 
Le nostre esigenze nutrizionali non sono identiche in estate o in inverno e la Natura si adegua a noi, rifornendoci dei nutrienti più giusti a seconda del periodo: ogni alimento, infatti, contiene una serie di sostanze benefiche (vitamine, acqua, minerali e fibre), che ci consentono di mantenere l’integrità del nostro corpo. Così in estate calura e sudorazione ci sottopongono a un’incrementata perdita di liquidi e sali minerali; non a caso frutta e verdura di questa stagione (per esempio anguria, pomodori, peperoni, melanzane) risulta povera di chilocalorie, ma ricca di acqua, sali minerali e di sostanze antiossidanti, come i carotenoidi (responsabili del colore giallo/rosso di questi alimenti), fondamentali per proteggere la pelle e l’organismo dallo stress dovuto all’esposizione solare. In autunno, invece, le temperature cominciano a essere più basse e il fabbisogno energetico giornaliero aumenta: mele, pere, patate, castagne, cachi, zucche, aiutano ad adattarsi al clima, grazie alla presenza di più proteine, più zuccheri e più chilocalorie. L’inverno è invece il periodo dell’anno in cui siamo più inclini alle sindromi da raffreddamento: gli agrumi ricchi di vitamina C, o verdure come i cavoli e le altre crucifere aiutano il sistema immunitario ad affrontare questo periodo. Infine, in primavera, stagione legata alla rinascita, è necessario depurarsi dalle tossine accumulate in inverno, dovute a un’alimentazione troppo ricca di grassi e zuccheri e alla scarsa esposizione solare. Organo deputato di questa azione detossificante è il fegato, cui seguono i reni per la loro azione emuntoria. Ed ecco che da marzo in poi sulle nostre tavole troviamo verdure quali carciofi, asparagi, tarassaco e tutte le insalate con un retro gusto amaro, con effetto disintossicante e drenante. In particolare l’asparago, sia quello coltivato ma ancora di più quello selvatico (che presenta una concentrazione di nutrienti superiori fino a 10 volte rispetto all’asparago coltivato), è riconosciuto da secoli come pianta officinale, da cui il nome Asparagus officinalis. Ricco di fibre vegetali, vitamine (A, C, E e alcune del gruppo B, quali i folati), sali minerali (fosforo, il calcio e cromo ad azione ipoglicemizzante), favorisce la filtrazione del sangue a opera dei reni; per la presenza di due saponine, protodioscina e la protodiogenina, presenta forte potere inibente nella proliferazione delle cellule tumorali (in particolare del colon). L’azione antitumorale è coadiuvata, inoltre, dalla presenza del glutatione, molecola responsabile, tra le altre cose, dell’eliminazione dei radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo, processo biochimico indotto fisiologicamente dal nostro organismo, ma accentuato da fattori ambientali, quali inquinamento atmosferico o fumo di sigaretta, a cui siamo sottoposti quotidianamente. In ultimo espleta azione diuretica e di regolazione della pressione sanguigna per la presenza di asparagina e di potassio. In definitiva, data la presenza di queste numerose proprietà nutraceutiche, possiamo inserire l’asparago di buon diritto nella lista degli “alimenti funzionali”, definizione che identifica tutti gli alimenti (naturali o di sintesi) ricchi di sostanze benefiche per la salute.